lunedì 11 febbraio 2019

Socrate e Cartesio - i sensi ingannano

Dal Fedone:

"«E per quanto riguarda l’acquisto della sapienza, pensi che il corpo possa essere d’impedimento oppure no, qualora, in questa ricerca, lo si prenda come compagno? Voglio dire questo, cioè: la vista o l’udito danno agli uomini la certezza assoluta oppure, come ci dicono i poeti, noi nulla vediamo e nulla udiamo con precisione? E se questi sensi non sono né sicuri, né adeguati, tanto meno lo saranno gli altri che sono più deboli di questi, o non ti sembra che sia così?». «Certamente», disse. «Quand’è, dunque, che l’anima coglie la verità? È evidente che, quando essa si accinge a considerare qualche questione e lo fa con l’aiuto del corpo, cade in inganno». «Dici bene»."

Da "Meditazioni metafisiche" di Cartesio:

Tutto ciò appunto che fino ad ora ho ammesso come vero al massimo grado, l'ho tratto dai sensi o per mezzo dei sensi; tuttavia mi sono accorto talvolta che essi ingannano, ed è atteggiamento prudente non fidarsi mai di quelli che ci hanno ingannato anche solo una volta»." 

Qualsiasi argomento trattato da Cartesio è stato in precedenza affrontato dagli esponenti della scuola di Atane, dalla questione de "l'inganno dei sensi" all'idea di Dio, che oltre ad essere stato trattato in maniera esauriente ed esaustiva da Plotino nelle sue Enneadi, è un concetto che appartiene al pensiero greco e in particolare alla scuola di Atene.

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