sabato 17 febbraio 2018

Giordano Bruno - Martire del Platonismo



Mocenigo: “Ho sentito dire da Bruno che in Dio non vi è distinzione di persone e che questo sarebbe una sua imperfezione. Ho sentito dire che era grande ignoranza e bestemmia pensare che Dio fosse trino e uno”.

I capi di accusa  a Giordano Bruno sono:

1 - avere opinioni contrarie alla fede cattolica
2 - avere opinioni eretiche sulla Trinità, la divinità e l'incarnazione di Cristo
3 - avere opinioni eretiche su Cristo
4 - avere opinioni eretiche sull'eucaristia e la messa
5 - credere nell'esistenza e nell'eternità di più mondi
6 - credere nella metempsicosi
7 - praticare la divinazione e la magia
8 - non credere nella verginità di Maria
9 - essere lussurioso
10 - vivere al modo degli eretici protestanti

Fonte: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Rubagotti-bovio-giordanobruno.djvu/53

Bruno: “Nella divinità intendo tutti li attributi della medesima cosa. Capisco tre attributi: potenza, sapienza e bontà, ovvero mente, intelletto e amore. Nego di aver negato che i tre attributi confluissero in un essere in carne umana. Sulla incarnazione ho avuto il dubbio che non tenesse teologicamente senza inferire contro Cristo o la divinità che si chiama Cristo. Sull'incarnazione ho detto che essendo la divinità natura infinita e l’umanità finita, quella eterna e questa temporale, non mi pareva proporzione tale da fare”.

Il concetto di Trinità è anche questo un concetto che è stato rubato dal Platonismo, in Particolare da Plotino filosofo metafisico di Licopoli (205), di scuola Platonica.

Plotino dottrina delle tre ipostasi, costituite dall'Uno, l'Intelletto e l'Anima.

Nelle Enneadi, Plotino (205 Licopoli - 270 Roma) afferma che le ipostasi sono le tre sostanze principali del mondo intelligibile, e cioè gerarchicamente:

l'Uno, del quale nulla è lecito dire se non che è uno e bene.
l'Intelletto, che procede dall'Uno, ed è assimilabile al mondo delle idee di Platone, poiché consiste di tutte le forme e i modelli del pensiero, oltre che della realtà ontologica;
l'Anima, che procede a sua volta dall'Intelletto, e sta a fondamento della vita: essa è l'ultimo grado della realtà effettiva, oltre la quale si trova la materia che è un semplice non-essere, un'apparenza priva di vera consistenza.

"Se la semplice essenza del Bene ci è disvelata altresì come primordiale e come qualcosa che non ha nient'altro in sé oltre all'unità, e se inoltre l'Uno è identico a tale essenza..... quando diciamo Uno e quando diciamo Bene intendiamo tale Essere primordiale [Dio] .... Lo chiamiamo anche primo perché è semplice .... Pertanto se non è "da altro" né "in altro", e non è composto, non vi è nulla che stia al di sopra di Lui. Ma, stabilito il primato dell'Uno, faremo seguire a Lui l'Intelletto e ciò che nativamente pensa e poi, dopo L'Intelletto, l'Anima. E questo è un ordine secondo natura".

(Plotino, Enneadi, II, 9, Laterza, Bari 1947)

Mente, intelletto e Amore che corrispondono ad Anima, intelletto e Uno nel modello di Plotino.

Il processo di accusa è nuovamente fatto al Platonismo impossibile da eradicare dal pensiero filosofico ed ontologico, per quanto si provi a mescolarlo ai testi Abramitici per falsificarne la genuinità. Gli Abramiti hanno cercato in ogni modo di deformare, cancellare, sporcare i concetti elaborati dai Platonisti, quando non è stata sufficiente la parola è stata usata la forza, come per Ipazia di Alessandria.

Giordano Bruno non è il martire del libero pensiero, ma è il martire del pensiero filosofico metafisico, il motivo della sua eresia è una critica profonda al Cristianesimo (religione Abramitica), che appare agli occhi del filosofo una barzelletta, un qualcosa che non ha niente a che vedere con la profonda analisi filosofica che è stata compiuta sulla natura della realtà e della metafisica.

Tra le accuse di Fra' Celestino (anch'esso poi processato per eresia) nel 1599 figura la seguente:

3. Che Cristo è un cane becco fottuto can: diceva che chi governava questo mondo era un traditore, perché non lo sapeva governar bene, ed alzando la mano faceva le fiche al cielo.

Per intenderci le "fiche" sono quel gesto che si fa mettendo il pollice tra indice e medio nella mano stretta a pugno, che è un'alternativa ad alzare il dito medio come sfottò, tra l'altro molto divertente.

La critica di Giordano, non è atea, è bensì fortemente, intensamente, inevitabilmente una critica spirituale, che affonda le sue radici nel Platonismo.

De Trinitate (Agostino D'Ippona)



Il concetto di Trinità è stato definitivamente rubato a Plotino dal padre della Teologia Cristiana Agostino D'Ippona che inizia a scrivere nel 399 De Trinitate. Nel nono libro Agostino afferma che Dio è l'insieme dello spirito, della conoscenza e dell'amore. Coerentemente con il modello di Plotino di anima - intelletto - Uno. Infatti non esiste il concetto di "trinità" in tutta la Bibbia, sia vecchio che nuovo testamento,  esiste solo "l'elaborazione teologica" o meglio la mistificazione dei contenuti dei testi Abramitici.

La Trinità - Sant'agostino - documento

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