lunedì 9 luglio 2018

Riprendiamoci Dio

Il concetto di Dio unico metafisico e trascendentale è stato rubato al pensiero greco ed inserito a forza nei testi biblici con cui non ha niente a che vedere.

L'interesse principale della scuola di Atene i cui principali esponenti sono Platone, Aristotele, Anassimandro, Parmenide, Eraclito e Plotino, è lo studio delle cause prime, detto anche Metafisica. Il mondo greco molto semplicemente si interrogava sulle cause dell'essere, sul perché le cose esistono e sono tali. Questa analisi è sempre stata fatta in modo che si potesse discutere apertamente per trovare la verità, non attraverso i dogmi ma attraverso la ragione e la discussione, attraverso l'analisi del mondo fisico (induzione) e attraverso l'analisi logica (deduzione).

La scuola di Atene in questo modo riesce ad identificare dei concetti stabili come le "Idee" Eidos, il pensiero o intelletto chiamato Nous, l'ordine razionale presente nell'universo (le leggi logiche e fisiche) chiamato Logos, e l'ipostasi unificata dell'essere definita come "Uno" definito anche come "Dio" per quanto Plotino non amasse definire questo termine, cito dalle Enneadi di Plotino: 

"L'Uno non può essere una di quelle cose alle quali è anteriore: perciò non potrai chiamarlo Intelligenza. E nemmeno lo chiamerai Bene, se Bene voglia significare una tra le cose. Ma se Bene indica Colui che è prima di tutte le cose, lo si chiami pure così"

Quando il mondo greco e il mondo ebraico si sono incontrati nella storia, purtroppo tutti questi concetti elaborati dal pensiero greco sono stati derubati, sviliti, ed usati per dare credito al dio ebraico di nome yahweh.

Oggi quando usiamo la parola "dio" pensiamo ad un uomo con la barba che ti giudica in base a quello che fai sotto le coperte, e purtroppo questa parola è stata completamente svilita nel corso della storia, diventando la brutta faccia del dio ebraico conosciuto come yahweh (yehowah per gli ebrei e allah per i musulmani).

Tecnicamente la Bibbia non parla di metafisica (del principio dell'essere studiato dal mondo greco), ma di un dio specifico di nome Yahweh, che fa parte di una moltitudine di divinità.

Nel mondo antico, sia in quello pagano che in quello ebraico le divinità erano considerate di carne, mangiavano, bevevano, si accoppiavano e potevano essere uccise. Per quanto potessero essere speciali/intelligenti/belli/forti, comunque erano divinità di carne. Purtroppo però la parola "Dio" è stata usata anche per definire il principio dell'essere come studiato dal mondo greco (inteso come ipostasi unificata dell'essere) e confondiamo i due concetti che sono assolutamente distanti.

Nella bibbia difatti viene specificato più volte che questo dio di nome yahweh è in carne ed ossa e non è unico, ma soprattutto è il dio di Israele come potete chiaramente leggere in questi versetti presi dalla bibbia:


Perché è stato fatto il plagio dagli apologeti cristiani? Perché personaggi come Agostino D'Ippona hanno rubato al pensiero greco? Perché appunto il pensiero greco dava una soluzione razionale al motivo dell'esistenza. È stato fatto per uccidere la nascente filosofia di Plotino filosofo della scuola di Atene, che si stava sviluppando nell'Impero Romano sotto l'imperatore Gallieno:



Plotino spiega la creazione, o meglio la generazione da un punto di vista logico seguendo gli insegnamenti di Platone. I concetti da lui elaborati verranno letteralmente rubati dai teologi Cristiani, così come sono stati rubati precedentemente i concetti elaborati da Platone ed Aristotele:


Per comprendere la natura di questo plagio fatto dagli Ebrei/Cristiani, basti pensare ad esempio che  durante la messa si dice "generato e non creato dalla stessa sostanza del padre".

Il concetto del "Dio che genera" è stato letteralmente rubato dalle Enneadi di Plotino, la generazione è nei fatti una creatio ex deo (creazione che ha origine da Dio chiamato Uno nel mondo greco), il concetto di "Dio che genera" non esiste nella bibbia.

Nelle Enneadi il Dio Metafisico spiegato da Plotino è l'Uno (che non è un uomo con la barba che sta sulle nuvole), è al di fuori dello spazio e del tempo. L'Uno genera il Nous (pensiero ed idee) che genera l'anima (coscienza di se e vita), che genera la materia che è soggetta al tempo e allo spazio. Dunque l'Uno è al di fuori dello spazio e del tempo in quanto li genera ma non è soggetto al divenire.


Enneadi - 2. SULLA GENESI E L’ORDINE DI CIÒ CHE VIENE DOPO IL PRIMO

1. «L’Uno è tutto e nulla in particolare» 1 ; principio di tutte le cose, infatti, non è tutte le cose, piuttosto tutte le cose sono a quel modo; lassù infatti esse giungono, per così dire, o meglio non sono ancora ma saranno. Come, dunque, le cose sono potute derivare da un’unità semplice, che non mostra in sé alcuna varietà, né alcun genere di duplicità? Invero, proprio perché nulla era in lui tutto è derivato da lui, e affinché l’essere possa esistere, per questo l’Uno non è essere, ma è piuttosto ciò che genera l’essere. Tale è, per così dire, la prima generazione: l’Uno, perfetto in quanto non cerca nulla, non ha nulla, né ha bisogno di nulla, traboccò, in qualche modo, e la sua sovrabbondanza creò qualcos’altro. Il generato poi si volse verso l’Uno e ne fu riempito, e guardando verso di lui visione dell’Uno creò l’intelletto. E poiché era rivolto all’Uno per poterlo vedere, divenne contemporaneamente Essere e Intelletto. Simile all’Uno, crea allo stesso modo, riversando fuori di sé una potenza molteplice — riflesso anch’essa dell’Uno, come già fece il principio che precede l’intelletto. E questa che proviene dalla sostanza dell’intelletto è l’attività dell’Anima, la quale diviene mentre l’intelletto resta immobile; anche l’intelletto infatti diviene mentre ciò che lo precede resta immobile. L’Anima però non crea restando immobile, ma messasi in movimento genera un’immagine. Guardando lassù, alla sua origine, ne è riempita, ma poi avanza muovendosi in un’altra, opposta direzione 2 , generando come propria immagine la sensazione e il principio di crescita nei vegetali 3 . Nulla però è separato o reciso da ciò che lo precede.

Chiunque sostenga che il pensiero greco non contempli la creazione ex deo non ha ben compreso quello che è scritto nelle Enneadi di Plotino:

15. Sorge però una difficoltà, riguardo a tutto ciò che è stato detto: se infatti l’eternità appartiene all’intelletto e il tempo all’Anima 42 — è infatti lì che affermiamo di cogliere il tempo nella sua esistenza reale: nell’attività dell’Anima e come prodotto di quella attività —, per quale ragione, se il tempo è diviso ed ha un passato, non dovrebbe essere divisa anche quell’attività, e volgendosi al passato produrre il ricordo anche nell’anima del tutto? D’altra parte, nell’eterno si colloca l’identico e nel tempo il diverso, altrimenti eternità e tempo saranno lo stesso, anche se non vogliamo attribuire cambiamenti alle attività dell’anima. Pertanto, diremo che le nostre anime, sottoposte a ben altri cambiamenti e al bisogno, sono, in qualche modo, nel tempo, mentre l’Anima del tutto genera il tempo, ma non è nel tempo? Ammettiamo che essa non sia nel tempo; ma che cosa la induce a generare il tempo e non piuttosto l’eternità? In realtà le cose che genera, queste, non sono eterne ma comprese nel tempo; poiché neppure le anime individuali sono nel tempo, ma soltanto le loro affezioni, quali che siano, e le loro azioni.

In questo passo si comprende perfettamente che il mondo fisico è soggetto al tempo, l'eternità non fa parte del mondo fisico infatti il tempo viene dopo l'eternità, intesa come caratteristica inevitabile del mondo delle idee Platonico.

Il tempo e lo spazio fanno parte del mondo materiale e sensibile, sono dunque generati, mentre il Dio metafisico chiamato UNO da Plotino, è ben oltre la materia sensibile.

Lo stesso concetto di Trinità è stato rubato da Plotino, La triade UNO - Logos - Anima, verrà trasformata nel Cristianesimo in Dio - Gesù - Spirito santo.

Come rappresentare L'Uno di Plotino?

Come afferma lo stesso Plotino:

«l’Uno non è una cosa tra le altre e che «non ha nome»60, dal momento che non possiamo dire nulla di lui; cerchiamo soltanto, per quello che ci è possibile, di indicarlo in qualche modo tra di noi. Ma quando solleviamo il problema: «allora, non ha percezione di sé, è privo di coscienza e conoscenza di sé», dobbiamo riflettere sul fatto che, pronunciando queste parole, ci volgiamo nella direzione opposta al vero. Infatti rendiamo l’Uno molteplice se lo consideriamo come conoscibile e come conoscenza, e attribuendogli il pensiero lo rendiamo bisognoso del pensiero.

Dunque L'Uno non è rappresentabile, o definibile, e nel momento stesso in cui tracciamo una definizione creiamo una molteplicità che semplicemente non gli appartiene.

Per un approfondimento sulle ipostasi e la loro rappresentazione è presente un trattato approfondito qui: https://hokmaph-iperuranio.blogspot.com/2015/09/articoli-iperuranio-mondo-delle-idee.html

Come ha fatto il dio Yahweh ad imporsi sul pensiero Ellenico? Il pensiero ebraico/cristiano è stato imposto con il sangue e il terrore in Europa:

l’imperatore Flavio Teodosio (347-395) insieme agli due imperatori, Graziano e Valeriano II (tutti e tre legati al Credo di Nicea), con l’Editto di Tessalonica del 27 febbraio 380 proclamò il Cristianesimo l’“unica religione dell’Impero Romano” e che “tutte le nazioni che sono soggette alla nostra clemenza e moderazione devono continuare a praticare la religione che fu introdotta ai romani dal divino apostolo Pietro“.

Nel 359 in Siria precisamente a Skytopolis, oggi Beit She’an situata all'incrocio tra la valle del Giordano e la valle di Jezreel in Israele, i Cristiani costituirono il primo campo di concentramento per la tortura e l’esecuzione di liberi cittadini romani, rei di credere a fedi politeiste arrestati su tutto il territorio dell’Impero. Inoltre l’imperatore Flavio Giulio Valente (328-378) ordinò una durissima persecuzione nell'area orientale di tutti coloro che non erano Cristiani nel 370, oltre alla distruzione dei testi sacri pagani, ed altri efferati massacri come l’assassinio di filosofi pagani. L'assassinio più famoso è stato quello della filosofa Ipazia di Alessandria.

Un approfondimento dei temi trattati si può trovare qui: https://hokmaph-iperuranio.blogspot.com/2017/11/platonismo-e-cristianesimo.html

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